Il racconto delle tre Lotus – Parte 4

Lotus 26R - Stephen Griswold

La Lotus 26R

Ho già scritto di come, durante la mia carriera, abbia avuto occasione di restaurare alcune Lotus, tra cui una Lotus 11 serie 2 e una Lotus 15 serie 2. Entrambe furono progettate puramente come auto da corsa, ma la Lotus era anche molto conosciuta per le sue auto GT.

Decisi così di acquistarne una di queste, per provare a partecipare a una diversa categoria di corse. Quando Colin Chapman fece il bozzetto per la magnifica Lotus Elite, progettò un’auto di grande successo, ma io ero più interessato alla creazione successiva, la favolosa Lotus Elan, che utilizzava il motore Lotus Ford Twin Cam. Queste unità motore da 1600cc avevano una potenza di 120 cavalli, che rendevano un’auto leggera come la Elan, veloce come un razzo.

Lotus aveva anche creato una serie limitata di Elan speciali, destinate unicamente alle competizioni, chiamate 26R, e io volevo proprio una di queste. Non dovetti attendere a lungo: Tony Steele, un famoso pilota, ne mise in vendita una, per conto del proprietario nel Lancashire, nel nord del Regno Unito. Tony ci aveva corso nelle ultime due stagioni, ottenendo cinque vittorie, lo chiamai e fissai un appuntamento per andare a vederla.

Dopo un viaggio in auto di cinque ore, giunsi a destinazione. L’auto che vidi nel garage di Tony era proprio ciò che stavo cercando. Si trattava di un’auto molto famosa, chiamata “Gold Bug”, che aveva fatto parte della scuderia di Ian Walker. La fabbrica della Lotus non aveva mai creato una scuderia ufficiale, ma aveva affidato questo compito a Ian Walker, così in pratica si può dire che quest’auto fece parte della scuderia ufficiale Lotus.

La Lotus 26R era molto speciale e, sebbene apparisse come una semplice auto da strada, tutte le parti erano particolari: dalla carrozzeria in vetroresina, alle sospensioni regolabili, alle ruote in magnesio. L’interno era molto spartano, con il minimo essenziale. Era interamente in vetroresina leggerissima, inclusi i sedili. Chiesi a Tony di concedermi una settimana per pensarci e tornai a Londra. Una settimana dopo, dopo un’attenta analisi, decisi di acquistarla. La mia idea era quella di rispedire l’automobile in California, partecipare ad alcune corse e poi venderla. Mi piaceva pensare che sarei stato il primo ad offrire un’auto del genere. Era passato un bel po’ di tempo dall’ultima volta in cui si erano viste Lotus 26R, perciò c’era una buona probabilità di venderla con un buon profitto.

 

 

Organizzai il ritiro dell’automobile e fu spedita in Oakland, California, in un container. Quando arrivò, mi recai personalmente a ritirarla al porto. Avevo acquistato l’auto senza testarla, mi ero affidato all’onestà di Tony Steele, che mi assicurò si trattasse di una buona automobile, anche se non era nuova e aveva fatto diversi chilometri.

Chiesi ai miei ragazzi di controllare attentamente l’auto e di installarci un sistema anti-incendio, per partecipare alla prima gara della stagione, a Sears Point. Sostituimmo diversi pezzi, ma in generale, l’auto sembrava in ottime condizioni. Era esattamente come Tony me l’aveva descritta.

Voi lettori potreste non avere grandi nozioni sulla 26R, ma come altri progetti di Chapman, era un’auto molto veloce, ma i migliori risultati si ottenevano con un buon pilota. Caricai l’auto sul rimorchio e partii alla volta di Sears Point, impaziente di poter scoprire tutti i segreti racchiusi nella 26R e dove mi aspettava una grossa sorpresa.

La prima gara della stagione era di basso profilo e rappresentava per me una buona opportunità per imparare a conoscere l’auto senza sentirmi sotto pressione. Feci molti giri e piano piano iniziai ad acquistare sicurezza. Quando iniziò la gara, non ebbi difficoltà a passare al comando, l’auto era fantastica da guidare ed era una vera e propria “ammazza giganti”.

Dopo la gara fui contattato da un possibile acquirente che mi fece un’offerta irrinunciabile. La mia auto preferita restava la Lotus 15 serie 2. Colin Chapman era un vero e proprio genio e io fui davvero fortunato a poter provare tre diverse auto vincenti progettate da lui.

 

 

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Il racconto delle tre Lotus – Parte 1
Il racconto delle tre Lotus – Parte 2
Il racconto delle tre Lotus – Parte 3