Al volante della Maserati V8RI

Maserati V8RI - Stephen Griswold

L’incontro con “Poison Lil”

Nel 1948, a Watkins Glen, New York, si tenne la prima vera e propria corsa su strada – dalla fine della guerra – del Members of the Sports Car Club America, che fu istituito appena dopo la conclusione del conflitto.
Ho già scritto di come aiutai mio padre a mischiare il carburante aeronautico con il benzene, creando una miscela per alimentare la sua Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta, che conquistò due vittorie sul tortuoso circuito che si estendeva tra città e campagna. C’era un mix eclettico di vetture partecipanti, una di queste era una Maserati V8RI 750KG GP, che aveva già disputato delle gare prima della guerra, nelle mani di George Rand, vincendo numerosi eventi AARC nel Nord-Est degli Stati Uniti.

Dopo la Guerra, l’automobile fu acquistata da un altro appassionato, George Weaver, e fu su questa Maserati che condusse i primi due giri al circuito Glen, con mio padre alle calcagna, sulla sua Alfa. Al 3° giro qualcosa andò storto nel motore, e l’auto si fermò. Il resto è storia, mio padre vinse entrambi gli eventi.

 

 

George partecipò con la stessa auto a una moltitudine di eventi nella classe SCCA formula Libre, dove si trovava sempre al comando della gara, ma spesso non riusciva a completarla. Si trattava di un’automobile complessa, per questo non era adatta ai principianti. Dopo alcuni anni, la SCCA modificò le proprie categorie e la Maserati fu esclusa dalle competizioni, così fu messa a riposo nel garage di George, a Thompson, in Connecticut. George adorava le auto GP e aveva acquistato diverse altre Maserati, tra cui una 4CL e una 4CLT 48.

Dopo qualche anno, quando vivevo in Inghilterra, sentii che George era deceduto e che sua moglie, Barbra, aveva messo in vendita alcune delle sue automobili. Un conoscente mi informò che un inglese si stava approfittando della sua buona fede e le stava letteralmente rubando un’automobile completa, avendo invece contrattato il solo acquisto di alcuni pezzi di ricambio. Il losco figuro, infatti si era caricato sul furgone anche un’intera auto smontata, andandosene senza dirle nulla. Informai Barbra dell’accaduto e fortunatamente fu possibile fermare il disonesto al porto di New York, prima dell’imbarco per il Regno Unito. Dopo questo avvenimento, io e Barbra divenimmo buoni amici, così la chiamai per chiederle delle auto che voleva vendere e fu molto entusiasta per la mia proposta d’acquisto.

Come spesso mi accadeva in quegli anni, avevo problemi di liquidità. Così offrii di restaurare completamente la Maserati V8RI, come pagamento per la 4CL e la 4CLT. Barbra ne parlò con sua figlia ed entrambe convennero che si trattasse di una buona idea. Inviai così un trasportatore in Connecticut per ritirare le tre automobili e portarle in California, alla mia officina di restauro.

 

 

Quando arrivarono, incaricai Nino Epifani del restauro della Maserati V8RI, prima di mettere le mani sulla 4CL o la 4CLT. Ci volle circa un anno per riportare la V8RI come nuova. Testammo il motore da 350 cavalli a metanolo sul nostro dinamometro, poi fu montato sull’automobile e la portai per un test drive completo al circuito di Sears Point. Le prestazioni dell’automobile si rivelarono eccellenti.

In seguito ricevetti un invito da parte di Tom Wheatcroft, il proprietario del circuito di Donnington, nel Regno Unito. Voleva avere l’automobile per una corsa e poi l’avrebbe messa nel loro Racing Car Museum, famoso in tutto il mondo. Acconsentirono a pagare tutti i costi del trasporto e invitarono Barbra a partecipare come loro ospite VIP.

 

 

Per Barbra fu un’esperienza meravigliosa vedere nuovamente l’automobile di George in pista dopo così tanti anni. Si emozionò molto quando sentì il suono del motore per la prima volta dopo 30 anni.
Mi qualificai in 5ª posizione con la Maserati V8RI e rappresentò un ottimo risultato. La giornata della gara era bellissima e soleggiata. Allineai la Maserati in 5ª posizione e feci un’ottima partenza e dopo poco mi trovai in terza posizione, che riuscii a mantenere per 2 giri.

Tutto stava andando nel migliore dei modi, quando, al 4° giro, notai una lieve perdita di potenza e che la temperatura dell’acqua stava salendo. Rallentai leggermente e fui avvolto da una nube di vapore, così mi fermai a lato del tracciato. Purtroppo la corsa per me e la Maserati V8RI era finita. Ero davvero imbarazzato e tremavo all’idea che avrei dovuto spiegare l’accaduto a Barbra. Quando tornai ai box, la trovai lì e le spiegai tutto. Non fu neanche un po’ dispiaciuta, mi guardò dritto negli occhi e mi disse “Perché pensi che chiamiamo questa auto Poison Lil – Piccolo Veleno -?”.
Sapevo già che l’avevano chiamata così per anni e ora, grazie a questa esperienza in prima persona, sapevo il perché!