Storia d’amore a quattro ruote

Al Miller, 1940 Indianapolis Motor Speedway, Alfa Romeo P3

Questo è il primo di tanti articoli con i quali vorrei condividere alcuni dei meravigliosi momenti che ho vissuto negli ultimi 65 anni, in compagnia di alcune delle migliori macchine da corsa mai costruite.

Come tutto ebbe inizio

Sono nato a Bryn Mawr in Pennsylvania, il 28 maggio del 1940. A differenza di molti altri neo padri, il mio, Frank T Griswold, non si trovava neanche lontanamente nei paraggi della sala parto dell’ospedale al momento della mia nascita. Al contrario, stava partecipando alla 500 Miglia sul circuito di Indianapolis Motor Speedway, con la sua Alfa Romeo P3 monoposto. L’automobile, pilotata da Al Miller, arrivò 13ª, sebbene all’epoca avesse già otto anni.

Ho adottato il numero 13 in molte corse, nonostante sia considerato un numero sfortunato, a me ha sempre portato fortuna!

Mio padre Frank, il secondo da sinistra, vinse la gara stradale Worlds Fair due mesi dopo, a Flushing Meadows NY, alla guida della stessa Alfa Romeo P3. Dopo questa gara, l’avvento della Seconda Guerra Mondiale mise fine alle corse automobilistiche negli USA.

Durante gli anni della guerra, mio padre lavorò per il Ministero della Difesa degli Stati Uniti e fu impegnato nella costruzione di prodotti per il settore bellico. Era il titolare di un’officina di macchinari all’avanguardia, la “FT Griswold Mfg Co” a Wayne, in Pennsylvania, sulla Philadelphia Main Line. Sono cresciuto in questo ambiente e fin da quando ero piccolo, sono sempre stato molto interessato alla meccanica, in modo particolare alle automobili.

Mio padre aveva anche una piccola officina a casa, dove svolgeva tutta la manutenzione sulla sua Alfa Romeo P3 ed io, dopo la scuola, vi trascorrevo tutto il mio tempo libero.

Dopo la Guerra, mio padre divenne un importatore nordamericano di automobili Alfa Romeo, candele Lodge, cerchi a raggi di filo d’acciaio Borrani, carburatori Weber e volanti Nardi. La sua attività principale era concentrata sulla lavorazione ad alta precisione di metallo e sulla produzione di dispositivi per la misurazione ottica.

Nel 1948, il nuovo Sports Car Club of America (SCCA) decise di tenere la prima corsa su strada dalla fine della Guerra, riservata ai propri membri, sul tracciato Watkins Glen New York, nella regione dei Finger Lakes. Il circuito era costituito da strade pubbliche e, all’epoca, alcune di esse non erano neppure asfaltate. Anni dopo, Watkins Glen divenne la sede del Gran Premio degli Stati Uniti e fu costruito un tracciato permanente che viene ancora utilizzato ai giorni nostri.

Mio padre vinse entrambe le gare con la sua spettacolare Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta, che acquistò a Berna nel 1947 da Studer, l’importatore svizzero di Alfa Romeo.

Ricordo che prima della gara dovetti aiutare mio padre a mischiare del carburante per aviazione a 100 ottani con del benzene per rifornire la sua Alfa Romeo. Da quell’istante non riuscii a farne a meno: riesco ancora a sentirne l’odore oggi, anche dopo tutti questi anni.

Quello fu il momento che cambiò tutto. Da allora in poi la mia intera vita sarebbe girata attorno alle auto da corsa e alle corse in generale.