Dopo aver studiato nella prestigiosa università americana Cornell, avrebbe potuto diventare l’amministratore della Revlon. Revvie preferì l’automobilismo.
Agli inizi corse nella categoria Sport, poi nel 1963 si trasferì in Europa e si comprò una Formula Junior. L’anno seguente pilotò per la Lotus-BRM, nella scuderia Parnell, senza successo. Con una Ford GT40 e il compagno Skip Scott, vinse Sebring, Monza e Spa.
Debuttò nelle corse USCAC e Can-Am e continuò a correre nelle gare americane fino alla 1969, anno in cui si classificò quinto alla 500 Miglia di Indianapolis. Nel 1970 arrivò secondo alla 12 Ore di Sebring, in coppia con Steve McQueen.
Nel 1971 la McLaren lo ingaggiò per le corse Can-Am dove dominò e si conquistò la reputazione di pilota velocissimo. Sempre McLaren lo assoldò per la F1 nel 1972 sbalordì con 4 podi sponsorizzato dalla Yardley, il concorrente della Revlon! Il 1973 fu il grande anno, vinse in Gran Bretagna e replicò in Canada.
Nel 1974 scelse una squadra emergente americana, la Shadow. Durante le prove del GP del Sudafrica, la sua vettura uscí di strada, Hulme lo soccorse, ma fu troppo tardi. Dopo la morte fu pubblicato il suo libro “Speed with Style” che in tre parole racchiude Peter Revson, un uomo che ha avuto il coraggio di vivere fuori dagli schemi.