Vernasca Silver Flag 2018

Bugatti - Vernasca Silver Flag 2018

“Vitesse en bleu”

“Ci vediamo venerdì a Castell’Arquato, arriva quando vuoi!”

“Fermati dove vedi tutto il movimento”, e che movimento!

Entro ai paddock e parcheggio lungo l’Arda, ho già la macchina fotografica accesa… cavolo ma quella è una Serenissima. Si inizia cosí!

La prima persona con cui parlo è l’amico Arturo Merzario, in formissima. Anche lui partecipa alla Vernasca Silver Flag, Historic Hillclimb, un Concorso dinamico di conservazione e restauro per vetture da competizione.

 

Un’amica della zona mi spiega che gli abitanti della Val D’Arda hanno una tempra particolarmente forte, “tanta storia, poche parole, molta sostanza”. Tutto corrisponde a quello che mi circonda: 23esima edizione, poche regole, tanti motori. Il tema del 2018 è “Vitesse en bleu”, le grandi vetture da corsa francesi. Nove chilometri con partenza da Castell’Arquato per raggiungere Vernasca attraversando Lugagnano.

Un via vai di auto e di persone che mette buonumore, il rumorio di sottofondo è un’allegra frenesia. Si montano i paddock, gli ultimi controlli, alcuni meccanici sono ancora all’opera. Castél Arquà sconfina e diventa internazionale. Voci con idiomi diversi si sovrappongono… condivisione, divertimento, competizione, spettegolezzi, cibo genuino e buon vino… la preparazione, prima della gara, è il momento della carburazione emotiva!

29 giugno 2018, un caldo soffocante, accompagnato da un concerto canoro di cicale e il mio sguardo raggiungeva l’Arda, “l’acqua sarà fresca?”. Niente bagno, solo un po’ di sollievo sotto le piante.

Alcuni partecipanti mi parlano della buona organizzazione dell’evento, ad opera del Club Piacentino Automotoveicoli D’Epoca, e moltissimi i complimenti per i volontari.

Gli incontri sono sempre molto interessanti e divertenti. Come l’eccezionale storia dell’Isotta Fraschini Fenc 10 costruita nel 1908, con la maggior parte dei pezzi originali, giudicate voi lo stato di conservazione.

 

 

Questo gioiello è stato acquistato dal signor Gian Luigi Saccardo nel 1959 in Argentina. Quando l’autovettura sbarcò in Italia fu trasportata a Schio e il nuovo proprietario non fece un restauro della vettura, ma solo minimi interventi sulla meccanica per renderla funzionante. A raccontare questa intrigante storia è Girolamo Saccardo, figlio di Gian Luigi. Nel 1970 Gian Luigi e la moglie Marina ebbero una crisi matrimoniale e, quest’ultima, decise di occultare l’Isotta Fraschini con l’aiuto del figlio. Il proprietario la cercava disperatamente e divulgò una diffida all’acquisto valida in tutta Europa ed una ricompensa a per chi l’avesse aiutato nel ritrovamento. In previsione di una lunga sosta per la Monna Lisa, così soprannominata l’Isotta Fraschini da Mr Lyndon Duckett, madre e figlio decisero di smontarla e conservarla in un luogo sicuro fino alla fine dei contrasti tra i coniugi. Nel 2015 il signor Gian Luigi venne a mancare e lasciò la Fenc in eredità al figlio Girolamo che nel 2016, dopo quarant’anni di oblio, con trepidante emozione aprì le casse nella quale era imballata. Il signor Girolamo mi ha concesso di sedermi su questa rara autovettura e il suo grande desiderio è quello di condividere la gioia di ammirare questa elegante Signora con coloro che sanno apprezzarne il valore.

Un profumo delizioso si è impossessato delle mie narici e inizio a deglutire e salivare più o meno come quando vedo una Lancia Stratos o una Alfa Romeo Giulia TZ o una Maserati, non mi prolungo. Lo so capita anche a voi.

Paolo e l’assistente Erny sono i maestri indiscussi dello spiedo bresciano… per la polenta hanno avuto bisogno dell’aiuto di un valtellinese, ad ognuno il suo. La gentile signora Jolanda ha preparato verdure, torte salate e dolci, una dote culinaria invidiabile! Iniziamo il Pit Stop con un brindisi per i cuochi, uno per Jolanda, uno per Daniele e Max, uno per la Vernasca Silver Flag… buon cibo, tanti aneddoti e immancabili risate!

E questo è solo l’inizio…