Maserati Birdcage: l’ultima classica

Maserati Birdcage - Ermanno Cozza

Ultimo grande modello “tradizionale” (motore anteriore e trazione posteriore), la Maserati Birdcage ha lasciato un segno importante per le raffinate soluzioni tecniche nel cuore degli appassionati della Casa del Tridente.

Destinata alle competizioni nella Categoria Sport, venne concepita nel 1959 dall’allora Capo Progettista della Maserati, ing. Giulio Alfieri.

Il telaio, composto da più di 200 segmenti in ferro da 10 ÷ 12 e 15 mm fra di loro perfettamente saldati, offriva gli stessi vantaggi di rigidità di un telaio monoscocca pur con un peso inferiore (la struttura pesava soltanto 30 kg). La Maserati Birdcage (gabbia per uccelli, così venne subito battezzata dagli americani per il suo inusuale telaio), aveva un favorevolissimo rapporto peso/potenza (kg 2,4/CV nella Tipo 602 e kg. 2,92/CV nella Tipo 61), una frenata eccellente ed una maneggevolezza notevole. Qualità che portarono questo modello a primeggiare nelle cronoscalate, specialmente in Italia, e nel Campionato Mondiale Marche dove, nell’edizione 1960/61, dominò quasi tutte le competizioni con la scuderia nordamericana Camoradi e con piloti del calibro di Stirling Moss, Masten Gregory, Dan Gurney e “Lucky” Casner.

Il motore adottato, un 4 cilindri inclinato a desta di 45 gradi, di 1990 cc derivato dal modello 200 SI, erogava 200 CV. Il cambio a cinque marce era in blocco con il differenziale, sempre derivato dal modello precedente.

Le sospensioni erano anteriormente a doppio braccio oscillante e molla elicoidale, posteriormente con ponte De Dion. Peso complessivo 570 kg.

La vettura, denominata “Tipo 60”, fece il primo collaudo agli inizi di maggio del 1959. Stirling Moss, che provò subito il nuovo modello all’Autodromo di Modena, volle cimentarsi su un circuito più impegnativo come il Nürburgring dove riuscì a stabilire il record di classe.

Venne impostata una produzione di 6 vetture che, acquistate da clienti americani, provocò quasi subito la richiesta di un modello con motore da tre litri, necessario per partecipare alle gare di Formula 3000.

Con l’incremento della cilindrata (portata a 2890 cc) nacque la Tipo 61. La produzione di questo modello fu interamente assorbita dal mercato USA grazie alla scuderia Camoradi e ai suoi piloti. In breve tempo le Tipo 61 – molto più leggere – si affermarono con autorevolezza sui circuiti di tutto il mondo. Nonostante la potenza del motore (250 CV) fosse inferiore a quella dei propulsori della concorrenza.

La Tipo 60 vinse la prima gara a Rouen, nel 1959, con Stirling Moss.

L’anno dopo la Scuderia Camoradi partecipò al Campionato Mondiale Sport dove vinse – con la Tipo 61 – a Cuba con Moss, al Nürburgring con Moss-Gurney e bene si piazzò in altre gare.

In seguito a questi lusinghieri risultati, la Maserati decise di apportare alcune modifiche aerodinamiche in vista della 24 Ore di Le Mans dove sfortunatamente – anche se Masten Gregory si trovò a lungo in testa – il risultato non fu brillante. Il 1961 vide comunque le chiare vittorie della Maserati Birdcage alla 1000 Km del Nürburgring (Casner-Gregory) e a Rouen (Casner).

La Maserati Birdcage venne costruita in 6 esemplari nel Tipo 60 (motore 2000) e 17 nel Tipo 61 (motore 2800). Alfieri, non soddisfatto dei risultati, pensò di realizzare la Tipo 63, con motore posteriore, seguendo l’esempio proposto da alcuni costruttori, specialmente inglesi.

La Tipo 63 venne prodotta in 3 esemplari per le scuderie Camoradi, Cunningham e Serenissima che mantennero comunque in attività le “vecchie” Tipo 61.

La Tipo 63 non si rivelò però abbastanza competitiva. Tutti così puntarono nuovamente sul modello 61 che vinse ancora, come si è detto, sia al Nürburgring sia a Rouen.

Furono le ultime vittorie di questa fantastica vettura.

Dopo la Birdcage, la Maserati impostò e produsse la Tipo 64, con motore a 12 cilindri montato posteriormente. Il modello non ottenne purtroppo risultati apprezzabili.

Con l’avvento di altre vetture a motore posteriore assai competitive, terminava l’epoca classica del motorismo sportivo e con essa anche il tempo della Maserati Birdcage. Una delle più belle vetture “tradizionali”, a motore anteriore, dall’inconfondibile personalità sia nella linea che nella sua struttura telaistica.

 

Autore: Ermanno Cozza