Giuseppe Bertone

Nuccio Bertone

L’automobile, prima di diventare un bene di largo consumo, è stata oggetto mitico e mitizzato… In quanto tale ha scatenato da subito la fantasia degli artisti e fra questi quella dei carrozzieri come Bertone, che ha iniziato dando corpo alle fantasie di facoltosi quanto esclusivi clienti e quindi… ha saputo seguire l’onda lunga dell’industrializzazione, facendosi interprete delle richieste del mercato”. Queste parole della moglie, Lilli Bertone, colpiscono per la loro immediatezza: Nuccio ha saputo essere un artista sofisticato e un abile imprenditore.

Sono cresciuto a pane e automobili, non avevo che una sola vocazione: le automobili”.

Entrò nell’azienda del padre Giovanni all’età di 20 anni. Nuccio fu subito attratto dalla progettazione della forma mobile. Realizzò il desiderio della fuoriserie prodotta in serie con l’Alfa Romeo Giulietta Sprint, mentre con le BAT 5, BAT 7 e BAT 9, profila il sogno nel prototipo di ricerca.

Fu un grande direttore di orchestra, intuitivo, sapeva cogliere il potenziale delle persone e valorizzarlo. Tra questi si distingueranno Giorgetto Giugiaro e Marcello Gandini. Agli inizi si avvaleva di collaboratori esterni, da Giovanni Michelotti a Mario Boano, a Franco Scaglione. Bertone firmò molti modelli dalla AR 2000 Sprint, alla “ferrarina” ASA 1000, all’auto disegnata dal vento: la Giulia.

Nuccio con il giovane Marcello Gandini presentò al Salone di Ginevra nel 1966 la Miura. Meravigliosa, in perfetta sintonia con l’immaginario collettivo di quegli anni e icona dei nostri giorni. Un Maestro che sognò in grande: dall’esclusiva e lussuosa Marzal alla Fiat Dino Coupè, alla Montreal. Dalla meccanica corsaiola alla realizzazione seriale con l’Espada. Con la Carabo volle stupire e caricare la forma di forza espressiva. Poi un nuovo punto di partenza: la Lancia Stratos 0. Diversa la Stratos stradale, che Robinson definì “protesi per vincere” e i numeri gli danno ragione. Un’esclamazione di stupore per la vettura che sostituì la Miura: Countach!

Nuccio a partire dagli anni ottanta promuove lo sviluppo del centro di Caprie, scuola, bottega, fucina… ogni due o tre anni quando un anziano lascia, passa il testimone al giovane al quale ha trasferito il suo bagaglio di conoscenze.
Significativa la ZER, zero emissioni record, presentata nel 1994, Nuccio si confrontò con una nuova tecnologia e dimostrò che non si ha mai finito di dire quello che l’automobile può esprimere.